giovedì 31 maggio 2018

Samarcanda e l'Uzbekistan

Samarcanda....quanti nomi suonano più affascinanti, più seducenti all'orecchio di un viaggiatore?
Non molti, credo.....
Forse per una canzone così famosa in Italia....forse perchè è la città che più di ogni altra si associa alla leggendaria Via della Seta, la strada che i commercianti percorrevano dal lontanissimo Catai per riportare a casa sete e spezie, oltre a racconti di luoghi e persone mirabolanti....
Però per un viaggiatore solitario come me è un viaggio difficile da organizzare.....I costi del volo, i visti da richiedere prima del viaggio....l'ostacolo della lingua....
Ma un giorno.....
Un giorno trovi un'offerta che non sembra vera....Milano Tashkent andata e ritorno a 149€....
e allora salta la logica, il buonsenso, i giorni di ferie che mancano e lo compri.....
Come in trance canti tra te e te....Non è poi cosi lontana Samarcanda......

Prima del viaggio


 La parte preliminare di ogni viaggio è sempre decidere i luoghi da vedere, e quanti giorni dedicargli; questa volta è stato particolarmente difficile.
Tashkent, e l'Uzbekistan, si trovano proprio al centro del territorio che comprende i 5 "stan" ex sovietici: oltre allo stato di Samarcanda abbiamo Kazakhstan, Kirgizistan, Tagikistan e Turkmenistan: queali vedere?
Questo post tratta solo dell'Uzbekistan, ma in questo viaggio ho visitato anche il Kazakhstan e il Tagikistan, che saranno oggetto di post specifici.
L'Uzbekistan richiede un visto di ingresso che va obbligatoriamente richiesto, e ottenuto, prima della partenza, presso la loro rappresentanza consolare, posta, per l'Italia, unicamente a Roma.
Occorre recarsi di prsona,, per due volte a distanza di circa dieci giorni, oppure spedire tramitte corriere il Passaporto, unitamente al modulo compilato, e alla tassa da pagare, che corrisponde a 60 euro per un singolo ingresso, a 80 per due ingressi, a 90 per tre ingressi.
Considerate un totale di 20 giorni per l'intera procedura.


Il viaggio e l'Arrivo a Tashkent


A Tashkent il contesto è il solito di tutti i Paesi ancora in via di sviluppo, almeno dal punto di vista turistico; il viaggiatore indipendente viene chiamato da 1000 voci che gli urlano Ehi Mister, Mister....raggiungere i taxi ufficiali è una vera impresa.....
Alla fine ci riesco, cambio i miei euro in Sum e mi faccio portare subito al confine con il Kazakstan, distante 20 Km.
Da qui viaggerò per una settimana spingendomi fino a Bishkek, capitale del Kirghizistan, per poi tornare nella capitale uzbeka....ma di questo parlerò da un'altra parte.  

Oltrepasso nuovamente il complicato e affollatissimo confine tra Kazakstan e Uzbekistan e mi faccio portare al mio albergo nel centro di Tashkent; qui non mi sembra vero di poter parlare in inglese, dopo una settimana a spiegarmi a gesti e con appena due parole di russo----Praticamente solo Ja nie pa nimaiu ruski (non capisco il russo).
Anche la città mi toglie dall'atmosfera di "periferia"del mondo che ho provato negli ultimi giorni; moderna verdissima con una metropolitana efficiente.
Nei due giorni che dedico alla capitale uzbeka visito il bazar Chorsu , il centro della città con la statua del grande condottiero Amir Temur (Tamerlano) e passeggio tranquillamente; nei pressi dell'Università due ragazze mi riconoscono come straniero e mi chiedono un'intervista....Cosa ci faccio li, se mi piace la città.....
Certamente Tashkent non è, non può essere, il motivo di un viaggio in Uzbekistan ma sarebbe un errore non dedicarle una visita di almeno un paio di giorni.
Il mattino del terzo giorno mi reco alla stazione ferroviaria, dove l'Afrosiyab, un modernissimo treno ad alta velocità, mi porterà in meno di 3 ore a Samarcanda....


Il Bazar Chorsu



Moschea di Tashkent




Statua a Tamerlano e, sullo sfondo, l'Hotel Uzbekistan




La Stazione ferroviaria di Tashkent




l'Afrosiyab, treno ad alta velocità per Samarcanda



SAMARCANDA


We travel not for trafficking alone;
By hotter winds our fiery hearts are fanned:
For lust of knowing what should not be known,
We take the Golden Road to Samarkand.

Non viaggiamo solo per commerciare
Da venti più caldi sono agitati i nostri cuori fieri
Per la  voglia di conoscere ciò che non dovrebbe essere conosciuto
prendiamo la strada dorata che porta a Samarcanda

James Elroy Flecker

Ho viaggiato tanto, nella mia vita; eppure l'emozione che provo salendo sul treno che mi porta a Samarcanda è quasi sconosciuta.....è quella dei primissimi viaggi, è quella di chi sa di salire gli ultimi gradini di una lunghissima scalinata....
Tra tre ore sono a SAMARCANDA!! non riesco a crederci, provo una sensazione di sogno, di galleggiamento.....
Guardo la campagna Uzbeca, fuori dal finestrino....l'altoparlante annuncia che stiamo per arrivare.....
Più il treno rallenta, più il cuore accelera....
Vorrei impormi la consueta allerta vigile che uso nei viaggi....
Non ci riesco....esco dalla stazione e fisso il nome che vi è scritto sopra....
Non so per quanto tempo.....ma di lacrime di emozione ne scendono tante....

Dopo un tempo che non saprei definire salgo su un taxi, faccio leggere all'autista un indirizzo....
Guardo il traffico attorno a me ma quasi non respiro lo smog delle macchine scarburate di qui, non sento i colpi di clacson...
Per il momento è una città come tutte, ma se un guizzo di attenzione mi ricorda dove sono...il cuore esplode quasi.
Mi sistemo in camera, mi impongo di non andare verso ma centro ma di passeggiare nelle vie attorno all'albergo....
Solo nella mattinata di domani andrò a conoscere Samarcanda....il leggendario Registan.....  
Alla sera parlo con una coppia francese, un ragazzo giapponese e un'australiana....
Vado a dormire con lo stesso sentimento di un bimbo la notte di Natale, che aspetta il mattino per aprire i regali....
E il mattino arriva....
Mi incammino a passi lenti, verso il luogo dove si posa la sabbia....questo significa Registan...
Samarcanda era il centro della via della seta, e il Registan il centro di Samarcanda....
Penso ai tanti che sono passati di qui....Marco Polo è solo uno dei più famosi....
Vedo sorgere questo luogo davanti a me man mano che mi avvicino....
 quando arrivo sono proprio nel punto più panoramico.....
Mi si annebbia la vista, mi si tappano le orecchie....mi devo sedere....
Penso alla sindrome di Stendhal.....
Quando mi riprendo mi faccio scattare una foto....
Il Registan è una vasta piazza circondata da tre Moschee....Qualche foto potrà spiegare meglio delle mie parole.... 












Passo l'intera giornata al Registan, entro in ogni moschea, in ogni  cortile, faccio centinaia di foto....
Sfinito dalle emozioni, e dalla camminata, torno in albergo, mi sento felice.....
Questa notte dormo profondamente e la mattina sono pronto per la mia seconda giornata a Samarcanda; con un autobus vado in periferia e mi faccio una camminata di quasi 4 ore per tornare in zona Registan; fuori dal centro Samarcanda è una città diversa....strade rotte, nessun negozio, la gente mi fissa curiosa...qualcuno prova una conversazione, io dico Italianets, turist, e si vede dagli mocchi che sono stupiti a vedere un turista solo, non attorniate dalle solite guide e dai soliti grupponi.
Vedo moschee stupende, piazzette con fontane, anziani che bevono il te;  mi fermo a mangiare un piatto di plov, il piatto tipico uzbeco, un insieme di riso, pezzi di carbe e uova di quaglia.
oltrepasso il Registan e mi incammino sul viale che porta a un complesso chiamato Sha i Zinda, la tomba del re vivente.
Incontro bambini che mi chiedono foto, che mi dicono Hello Where are you from, e passo davanti alla moschea della principessa Bibi Khanum, anche questa di una bellezza da togliere il fiato. 
Sono stanco morto, ormai, vorrei raggiungere ancora una piccola altura da dove si dovrebbe avere un bel panorama, ma non ce la faccio proprio.....mi trascino al primo taxi e senza cenare vado a letto.... 


Il Plov, il piatto tipico uzbeco



La moschea di Bibi Khanum














La moschea di Bibi Khanum, interno






Bambini uzbechi

La terza mattina a Samarcanda è l'ultima, il treno Afrosiyab mi attende per portarmi a Bukhara....
Mi faccio portare alla stazione, so di avere vissuto un sogno....anzi ancora non sono proprio sicuro che non lo sia stato davvero....

BUKHARA


Riprendo l'Afrosiyab, in tre ore arrivo a Bukhara; il mio  Bed and Breakfast e sulla piazza Labi Hovuz, che significa attorno alla vasca; è il luogo più centrale della città, e proprio in mezzo alla piazza c'è un laghetto che le da il nome.
Il mattino successivo cammino per Bukhara; subito mi si avvicina una ragazza, mi chiede di dove sono; si chiama Olga e mi domanda se mi fa piacere avere una guida, gratis, aggiunge subito....
E così cammino tutto il giorno per Bukhara con lei.....vedo minareti, palazzi, moschee....se possibile questa città mè ancora più incredibile di Samarcanda....
Nella città del Registan le bellezze sono concentrate in uno spazio ristretto....qui sembrano non finire mai...ogni via, ogni piazza, ogni angolo rivela un capolavoro.....
Ho gli occhi pieni di bellezza, in più ho Olga che mi spiega ogni cosa, che traduce in tagiko, la sua lingua madre e più parlata a Bukhara le domande che le persone mi fanno....
Anche qui preferisco fare parlare le foto, troppa bellezza per poterla rinchiudere in qualche parola....












 
 A Bukhara è anche presente, sulla facciata di una moschea, affacciata sulla Labi Hovuz, una rappresentazione in forma umana di Dio, cosa che è vietata dai precetti dell'Islam, un caso estremamente raro, se non unico.


Alla fine della giornata vorrei sdebitarmi, pagando la cena a Olga; ma mi risponde che lei non è abituata a cenare fuori; perchè non vado da lei, invece?  Lei e la madre cucineranno qualcosa....
Io resto senza parole da questa offerta.....
A casa sua conosco così la madre e la sorella, e vedo una tipica casa uzbeca, con la tavola apparecchiata a pochi centimetri da terra, visto che si mangia seduti sui tappeti....
Non so come fare a sdebitarmi, le regalo allora il power bank del mio cellulare, e lei sembra contenta così....



Saluto Olga e la sua famiglia emozionato, ho conosciuto l'ospitalità e la gentilezza uzbeca.....
Torno in camera; il giorno dopo passo la mattina a fare acquisti, nel pomeriggio torno in stazione, dove un treno notturno mi porterà a Tashkent, da dove, nel primo pomeriggio ho il volo per l'Italia.
A dire il vero ho il rammarico di non avere avuto il tempo di vedere la terza città uzbeca famosa, Khiva....ma è un dolore che passa subito....Anzi, meglio, così ho la scusa per tornare in questo meraviglioso Paese.
In definitiva credo che l'Uzbekistan sia uno dei paesi più belli che io abbia mai visto; citta meravigliose, ricche si storia e cultura, monumenti unici al mondo.
E la gente, ovunque accogliente e gentile, dove non arriva la comprensione verbale arriva il loro sorriso che scalda il cuore.
Mentre l'aereo si stacca dalla pista di Tashkent, penso già al mio prossimo viaggio nella terra di Tamerlano....  

mercoledì 12 luglio 2017

0) Prologo- Panamericana

Inauguro questo piccolo e personale spazio con il percorso di questo viaggio affascinante attraverso i 3 Paesi del centro-nord America.
Questo è un viaggio che sogno da sempre, percorrere un bel pezzo della mitica strada Panamericana...

Arriverò a Citta del Messico, e risaliro lungo la strada, fino al confine con gli Stati Uniti, li attraverserò, prima visitando gli Stati del profondo sud, poi risalendo verso Chicago, Detroit, entrando in Canada, fino a Toronto, per poi rientrando negli Stati Uniti, visitando le  cascate del Niagara, per terminare il mio viaggio a New York, dove dall'aeroporto JFK rientrerò in Italia.
La parte della pianificazione è stata tutto sommato semplice; ho solo dovuto scegliere le soste principali, lasciando poi la gestione delle singole tratte al momento della loro realizzazione; ho preferito darmi tutta l'elasticità di cui sentivo di avere il bisogno, e che il viaggiare da soli concede.
Come diceva Bruce Chatwin, viaggiare da soli fa viaggiare due volte; fuori di se, nel mondo e dentro di se; perchè ti obbliga a una interazione che il viaggiare in gruppo non concede; da solo devi gestire ogni momento del viaggio, che è quello che rende un viaggio già affascinante, veramente memorabile

Viene un momento in cui devi decidere riguardo ai tuoi sogni; o li fai restare sogni, chiusi in un cassetto, o quel cassetto un bel giorno lo apri; per me quel giorno è arrivato....

Ci sono sogni che diventano viaggi....e ci sono viaggi che diventano sogni....


martedì 11 luglio 2017

1) Il primo passo di un lungo viaggio; Città del Messico

Questo lungo viaggia ha inizio nella capitale messicana; la durata delle varie tappe le deciderò sul momento, basandomi sulle mie sensazioni, cercando di non partire per la tappa successiva fino a quando non saró riuscito a cogliere almeno un pizzico dell'essenza del posto.
Da città del messico mi sposterò sempre più a nord, percorrendo tutti gli Stati Uniti, entrando in Canada per vedere Toronto e le cascate del Niagara, rientrando negli Stati Uniti, dove da New York, rientrerò in Italia.
In aeroporto, aspettando il mio volo, ripasso per la millesima volta i dettagli del mio viaggio, le tappe...sono emozionato come sono stato poche altre volte in vita mia.


Dopo 12 ore di volo in cui ho visto solo l'azzurro dell'oceano Atlantico, compare sotto il mio sguardo Città del Messico.
La prima impressione è quella di un gregge disordinato di pecore che pascola sul fianco di una collina.
Ci vuole un pó prima che le case diventino palazzi e infine grattacieli.
Le formalitá per l'ingresso sono piuttosto lunghe; occorre dichiarare il motivo del proprio viaggio, la durata, I recapiti dove essere raggiungibili.
Le stesse domande mi vengono poste dalla poliziotta alla quale porgo I moduli e il passaporto; è tutto a posto, ma vuole vedere il biglietto di ritorno; quando vede che è dal Jfk di New York, mi guarda strana; io le spiego che passerò il confine con gli Stati Uniti via terra a Nuevo Laredo...
Non troppo convinta mi timbra il passaporto; sono in Messico.
All'area arrivi la solita ressa che si trova quando si arriva in un Paese povero; cambiavalute, cacciatori di clienti per alberghi, tassisti abusivi.
Resisto a tutti e raggiungo un taxi ufficiale....l'autista ascolta Born in the U.S.A., ironico, penso.
Arrivo in camera, rimando tutto a domani.
Il mio albergo è a due passi dalla piazza principale; Plaza de la Constitucion, che tutti chiamano lo Zòcalo; qui secondo I fondatori della città si trovava il centro dell'Universo.
Su questa grande piazza si trovano la Cattedrale, un edificio massiccio in pietra grigia, che mi sembra persino minaccioso, il Palacio Nacional, sede del governo del Messico, il Templo Mayor, il palazzo che ospita gli uffici comunali.
Una enorme bandiera messicana viene alzata ogni mattina

Al mattino mi dedico quindi alla visita dello Zocalo, al pomeriggio esploro le vie che vi confluiscono; l'avenida 5 de mayo, la calle de Tacuba, l'avenida Francisco Madero, isola pedonale e passeggio elegante.
La via è dominata dalla sagoma della Torre Latino Americana, uno dei simboli della cittá, e confluisce nel Paseo della riforma, dove si trova uno dei palazzi piú riconoscibili della capitale  messicana, il Palacio de Bellas Artes
Pagando 100 pesos, si può salire all'ultimo piano della Torre Latino Americana e godere di uno straordinario panorama.
Il giorno successivo lo dedico completamente al sito archeologico precolombiano di Teotihuacan.
Dallo Zocalo partono escursioni organizzate, al costo.medio di 650 pesos.
Io, che sono da sempre allergico alle comitive organizzate mi muovo in autonomia; Città del messico ha una rete metropolitana ben sviluppata, di ben 12 linee.
Raggiungo così il Terminal Central Autobuses del Norte, da dove partono gli autobus per il sito archeologico; con pesos comprendenti l'accesso al sito.me la cavo.
Il sito è imperdibile; I pezzi forti sono la Piramide del sole, la terza più grande al mondo dopo quea di Cheope e quells di Cholula, e la piramide della luna.
Ecco I miei scatti di questo sito incredibile.

Il terzo giorno della mia permanenza a città del Messico lo voglio dedicare ai quartieri moderni della cittá; Polanco, Condesa, Roma, zona Rosa.

Sono I quartieri della medio e alta borghesia; quartieri che forse non aggiungono nulla a una visita della città, ma che voglio lo stesso vedere, per avere una visione completa.
Viali larghi e alberati, palazzi nuovi, le botteghe dei grandi nomi .
Soprattutto Polanco da l'idea del livello della borghesia messicana, Porsche ovunque, le botteghe di Rolex e Cartier....si potrebbe essere davvero a Roma,  a Parigi...
Passeggio pigramente tra questi viali, percorro Avenida Masaryk, il viale principale di Polanco, e rientro all'albergo

Oggi sarà il mio ultimo giorno a Città del Messico; ci sono ancora due cattedrali che voglio assolutamente visitare; 
Una Sacra, la basilica di nostra Signora di Guadalupe, l'altra profana lo Stadio Azteca.

La prima è il luogo di culto più importante di tutto il cattolicissimo Messico; il santuario venne costruito in seguito ad una apparizione della Vergine Maria, riconosciuta autentica dalla Santa Sede.
C'è una folla enorme, sono contento di essere qui.


Lo stadio Azteca, almeno per noi italiani, è uno dei più importanti al mondo, quello di Italia Germania 4 3 non potevo assolutamente partire senza farci un salto
Città del Messico, dunque, come destinazione "merita"?
Secondo me si, se si arriva in Messico qui sarebbe davvero un peccato fuggire subito verdo le spiagge dello Yucatan o di Quintana Roo senza degnare questa città di considerazione.
Il suo affascinante centro storico, il sito di Teotihuacan, due o tre giorni li meritano.
E' pero vero che si può fare un discorso simile a quello per Istanbul; Città veramente sterminate, ma quello che può avere interesse per un visitatire é raccolto in un'area relativamente piccola.
E poi c'è il discorso traffico/sovraffollamento; c'è una folla straripante, eccessiva, ovunque.
La metropolitana é indescrivibile, devi aspettare due o tre treni per salire.
In centro cammini costantemente in mezzo alla ressa; ad ogni passo una mano che vuole allungarti una pubblicitá....
Le ultime foto sono dedicate a questo aspetto, anche se sono ben lontane dal rendere l'idea.